Moka caffè

Metodi per fare il caffè, oltre a moka ed espresso

Siamo abituati a pensare espresso e moca come gli unici degni di nota, eppure il caffè avrebbe così tanto da raccontare se ci affacciassimo sul mondo intero! Abbiamo raccolto per voi i metodi per fare il caffè, sperando possano ispirarvi e farvi scoprire nuovi metodi per godervi la vostra dose di caffeina quotidiana.

Caffè filtrato (o americano)

Uno dei caffè più sottostimati e su cui c’è più disinformazione. Perché? Perché il “caffè americano”, qui da noi, è inteso come un espresso allungato con acqua, per un risultato poco piacevole. Invece è un caffè fatto ad arte ma semplicemente con una tecnica differente. Il caffè va macinato nel giusto spessore per il filtro, ed è necessario usare filtri e macchinetta di qualità. Un filtro di carta è riempito di caffè e posto sopra la caraffa vuota; azionando la macchinetta, un erogatore porta l’acqua calda gettandola lentamente sul caffè che, in un po’ di tempo, si accumula nella caraffa filtrato.

French press

La french press è uno strumento estremamente semplice, col quale si ottiene il caffè tramite infusione a caldo. Si chiama anche caffettiera a stantuffo o coffee plunger ed è stata ideata in Francia a metà dell’Ottocento. Si distribuisce il caffè macinato in un bricco di vetro, quindi ci si versa sopra dell’acqua molto calda; il bricco va chiuso con un coperchio a stantuffo che, dopo alcuni minuti di infusione, va premuto per “filtrare” il caffè lasciando la polvere separata dalla bevanda pronta. L’aeropress ne è l’evoluzione.

Cold brew

Significa infuso freddo ma non è un semplice caffè freddo, ovvero raffreddato con ghiaccio: il metodo cold brew è un caffè in filtro ottenuto molto lentamente, con gli stessi principi dell’americano ma usando acqua ghiacciata che gocciola sulla polvere posta nel filtro. Sono necessarie anche alcune ore per ottenere un caffè con questo metodo, considerato tra quelli più efficaci per estrarre le note più pure dal chicco.

Alla turca (infusione)

Per fare il caffè alla turca si usa un tradizionale bricco in rame stagnato, chiamato cezve o ibrik, riempito di acqua e caffè macinato nel mortaio. Si porta a bollore tenendo il bricco non a contatto con la fiamma: man mano che emergono caffè e schiuma si versano nelle tazze, per poi riportare il bricco sul fuoco e ripetere tutto fino a esaurimento dell’acqua.

Dripper

Goccia dopo goccia, il dripper regala un caffè davvero particolare. Si tratta di un metodo a caldo, per percolazione come nel caso della napoletana e anche per filtraggio a caduta (to drip significa, appunto, gocciolare).

Sifone giapponese

Vedere un sifone giapponese è come osservare un laboratorio di chimica: ampolle, fiamme, supporti. Molto affascinante e complicato, regala un caffè “filtrato” dal vapore scaturito dall’acqua in ebollizione, il quale appunto entra in contatto con la polvere di caffè. Con un gioco di pressione e temperatura, il vapore che impregna il caffè lo trasformerà in bevanda.

Percolazione

Il metodo della “percolazione” non è altro che la tecnica che più ci appartiene, detto anche “alla napoletana”: indica il passaggio di un liquido caldo attraverso una massa solida porosa/filtrante. Potete ammirarne gli effetti usando la cuccumella, avete letto il nostro approfondimento?
Fare caffè ha molte più sfaccettature di quante pensiamo, speriamo di avervi incuriositi… assaggiateli tutti!

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