Caffè con la moka: come farlo alla perfezione

Caffè con la moka: come farlo alla perfezione

La moka – icona italiana nel mondo – è stata inventata dal Signor Bialetti negli Anni Trenta: lui è scomparso nel 2016 purtroppo, ma crediamo che “l’omino coi baffi” sapesse bene quale contributo abbia dato alla nostra storia. Ha contribuito facendo crescere molte generazioni con quell’inconfondibile borbottio mattutino, quel profumo ben diverso rispetto al caffè fatto al bar, quel momento di pace e magia che dura tanto o poco in base a quanto si riempie la tazzina.

Sembra una banalità usare la moka, questo marchingegno geniale e che maneggiamo ogni giorno senza nemmeno pensarci su… eppure ci sono alcune regole da rispettare, alcuni segreti per fare un caffè perfetto.

L’acqua

L’acqua che usate per la moka deve essere praticamente priva di calcare. Addirittura c’è chi evita l’acqua del rubinetto e dedica alla moka solamente acqua naturale in bottiglia. L’acqua inoltre non può riempire casualmente la caldaia della moka: deve raggiungere l’altezza della valvola interna. Su questa cosa ci sono diverse scuole di pensiero: alcuni lasciano l’acqua appena sotto la valvola, altri appena sopra, altri ancora a metà della stessa. La cosa più importante, tuttavia, è che il vano del filtro non entri a contatto con l’acqua, una volta inserito nella moka.

Il caffè: come inserirlo e quanto metterne

Facciamo “a muntagnell” ovvero un accumulo di caffè alto e non pressato, oppure lo pressiamo per bene facendone stare tantissimo nel filtro? Il dilemma. Sappiate che pressando insistentemente il caffè impedirete all’acqua di irrorarlo uniformemente. La verità quindi sta nel mezzo: abbondante, leggermente pressato giusto per distribuirlo nel filtro, alto rispetto ai bordi.

Qualità del caffè

Parliamo anche di qualità di caffè. Sono tantissime le caratteristiche da valutare, anche se alla fine è anche il gusto personale a determinare la scelta. Vi piace un caffè intenso e deciso come quello del bar? Vi piace che abbia un retrogusto persistente? Lo preferite più dolce e morbido? Noi di Santacroce Caffè possiamo sicuramente consigliarvi.

Tempistiche e intensità di fuoco

Il fuoco deve essere dolce, ci vuole tempo per fare un caffè equilibrato e soprattutto che non sappia di bruciato. Più violenta sarà l’ebollizione, più acqua sprecherete condizionando in negativo la buona riuscita del caffè. Sembra irrilevante, ma assicuriamo che questa regola è importante tanto quanto una scelta rigorosa della materia prima.

Soffermiamoci un attimo sul famoso “borbottio”: il caffè non deve gorgogliare troppo a lungo, né fuoriuscire dall’ugello della moka. Spegnete il fuoco appena la moka inizia a borbottare e aspettate un minutino prima di servirlo.

Pulire o non pulire la moka

Prima regola: non usate mai i detersivi, e nemmeno la lavastoviglie. Per lavare la moka basta acqua corrente tiepida. In molti credono che lasciare il caffè nel filtro per giorni aiuti a conferire a tutti i caffè successivi un sapore più intenso… ebbene, non è proprio così.

Vero è che una moka nuova (o inutilizzata per molto tempo – tipico per le caffettiere nelle seconde case, ad esempio) non fa da subito un caffè eccellente, ma basta riempire il filtro a metà e fare un caffè “finto” per mettere in moto la caffettiera. Lasciando invece all’interno il caffè umido e caldo, farete proliferare muffa e batteri, e l’acidità impregnerebbe l’abitacolo del serbatoio.

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